In viaggio verso la Sibilla Cumana: l’esperienza di Daniela
Quando ho deciso di partecipare al viaggio per Cuma organizzato dall’associazione, ancora non realizzavo pienamente ciò che sarei andata a vivere in concreto… e, come sempre accade quando non si ripongono aspettative, quello che è venuto poi ha superato di gran lunga ogni mia immaginazione.
Al momento della partenza ero elettrizzata, anche perché ero una delle “driver” della nostra “spedizione” e questo mi eccitava e mi preoccupava allo stesso tempo. E’ stato per me un modo diverso dal solito di viaggiare e, mentre ero concentrata alla guida, pensavo alle terre che di lì a poco avrei vissuto con tutti i miei sensi, terre a me care e a cui sono legata particolarmente. Quel legame bizzarro che può avere una figlia di emigrati all’estero (nata in Svizzera da famiglia di origine campana), che vive lontano dalle terre natie della propria famiglia, ma con la consapevolezza viscerale di essere parte di esse da sempre e per sempre, pur non avendole consumate nel quotidiano se non per pochi giorni di ferie all’anno…
Al nostro arrivo, appena scesa dall’auto, respiro a pieni polmoni tutta l’aria che posso. E’ decisamente diversa! L’aria intesa non solo come ossigeno ovviamente… Io e le mie compagne siamo entusiaste, per il viaggio fatto insieme, per l’intento che ci ha spinto a partecipare e per la location che a primo impatto ci sembra perfetta. Ormai sera, ci siamo subito impegnate a raggiungere una pizzeria del posto, dove ci siamo gustate una bufala con i controfiocchi… ci stava assolutamente!
Al mattino dopo, tutte belle riposate (si fa per dire! Per quanto mi riguarda l’ebbrezza l’ha fatta da padrona!), ci dirigiamo verso il sito archeologico di Cuma. Qui inizia il vero viaggio.
E’ una giornata soleggiata e perfettamente serena. Come entriamo mi sento subito attraversare da forti brividi. Incredibile come luoghi antichi come questo possano trasmettere certe sensazioni, memorie ancora vive e pungenti. Sì ho detto pungenti e lo confermo, le ho vissute a livello fisico, io stessa mi meravigliavo di questo.
L’antro della Sibilla è molto suggestivo… Se poi con la fantasia cercavo di immaginarmi i riti e gli incontri che si svolgevano lì tra sacerdotesse, la sensazione saliva.
E’ stato emozionante ricevere con una cerimonia, grazie a Moon Mother Catia, il mio primo Nome di Medicina proprio in quei luoghi, ricchi di storia, di sapienza antica tramandata da madre a figlia, da donna a donna… Terre a me non del tutto sconosciute, consapevole ora di chi sono figlia, da dove provengo e quale è la mia reale potenza. E’ stato come ricevere un battesimo e quindi vivere la mia rinascita e ringrazio infinitamente per questo dono.
La visita al sito è proseguita fino all’imbrunire: è stato interessante immergersi nella storia leggendo con attenzione le bacheche postate lungo il percorso anche se quella che descrive il tempio di Diana è quella che ha attirato maggiormente la mia attenzione. Fantastica la relazione tra dee e cicli lunari!
I colori che ci circondavano a quell’ora rendevano il tutto ancor più particolare e magico ed è stato altresì commovente assistere alle cerimonie fatte per ognuna delle mie compagne di viaggio!
Al termine della visita tutte insieme, appagate da una lunga e intensa giornata, abbiamo deciso di vivere qualche oretta di svago tra i vicoli di Pozzuoli, dove abbiamo celebrato con un degno banchetto la giornata appena vissuta.
Il giorno seguente, Domenica, ci attende un’altra mattinata ricca di emozioni, prima del viaggio di ritorno, con la cerimonia dedicata a Manuela e Lucrezia: ognuna di noi aveva preparato un dono da offrire a Manuela per celebrare il suo passaggio da donna nei suoi anni di sangue a donna Cron, colei che ha la conoscenza e sa come trasmetterla alle altre donne, sue sorelle; e un dono per Lucrezia che da bambina è diventata una giovane donna, entrata nei suoi anni di sangue, colei che è co-creatrice con la Terra.
Sono stati momenti emozionanti e, intorno a noi, la natura si è fatta più viva che mai… dalle formiche nel prato, ai fiori colorati e piante selvatiche che emanavano profumi intensi, ai falchi che ci danzavano intorno lassù dal Cielo come per testimoniare la celebrazione sacra di cui eravamo protagoniste… una Meraviglia!
Tante sono state le sensazioni e le emozioni che ho provato, che abbiamo provato insieme e che sarebbero tornate a casa con noi al rientro, rinate nel Cuore, con una maggiore consapevolezza della nostra essenza, che darà i suoi frutti, io credo, per ognuna in modo diverso e con tempi diversi.
Al momento di ripartire mi ha colto un misto di serenità e tristezza allo stesso tempo… so che lascio ogni volta un pezzettino di me in quelle terre, di momenti miei intimi che rimarranno tali, indissolubilmente.
Ringrazio Catia per avermi invitato a partecipare a questo viaggio e alle cerimonie, per i suoi insegnamenti, che sicuramente un giorno comprenderò a pieno e con gioia nel Cuore.
Ringrazio tutte le mie compagne di viaggio: Valeria, Manuela, Lucrezia, Veronica, Cristiana e la piccola Maria Vittoria, Dania e Pamela per aver scelto di condividere con me quest’esperienza, che ha creato fra noi un legame sincero e libero da ogni giudizio!
Grazie… infinitamente Grazie!
– Daniela –