In viaggio verso la Sibilla Cumana: l’esperienza di Catia
L’Associazione Il Richiamo con il Progetto Essere Donna sta promuovendo l’iniziativa Il Sentiero della Dea.
L’Italia è una terra antica e bellissima dove ovunque si possono trovare i resti di una grande cultura dedicata alla Terra e quindi alla Dea.
Le Donne si stanno muovendo in tutto il mondo e anche noi italiane stiamo riconoscendo il nostro passato antico come qualcosa che in noi si sta risvegliando e sentiamo che è arrivato il momento di riconoscere in noi la nostra forza e la nostra dolcezza.
Personalmente credo sia importante portare l’attenzione su ciò che sta succedendo e, a questo proposito, ho deciso di organizzare seminari volti all’antica conoscenza del Femminile Sacro, che rappresenta un arricchimento ed un riconoscimento del nostro grande valore, per poter camminare a fianco di uomini che comprendano finalmente il coraggio e la bellezza delle Donne, che non ci vedano più come casalinghe frustrate che amano solo fare shopping con la carta di credito o come dure manager ed imprenditrici che devono continuamente dimostrare di essere spose e madri attente e di saper fare tutto e anche meglio degli uomini. Noi donne veniamo continuamente giudicate se non siamo subito in forma dopo un parto, criticate se chiediamo di poter parlare di quello in cui crediamo…
Le donne credono all’amore, perchè l’abbiamo nel cuore, credono nelle relazioni, credono che attraverso la relazione si possa crescere insieme e creare un futuro insieme a uomini che hanno il coraggio di crederci come facciamo noi.
E’ vero che, ad oggi, la situazione delle relazioni sta precipitando… le donne accusano gli uomini di non crescere e di rimanere infantili e superficiali, e gli uomini che le donne sono diventate delle esaltate e che tutte si buttano via solo perchè vogliono essere libere sessualmente ed indipendenti lavorativamente; oppure le accusano di guardare all’uomo ricco e benestante che le porti nei centri benessere, le regali abiti firmati e le faccia fare la vita delle belle statuine, utili solo come strumento del loro piacere.
Ma noi Donne che cosa vogliamo veramente?
E’ arrivato il momento di risvegliare quell’anima antica che è addormentata in ognuna di noi, per questo i Seminari che vengono proposti hanno tutti quel RICHIAMO!
Ora, quindi, vorrei condividere con voi l’esperienza fatta a Cuma, in provincia di Napoli, in questo sito archeologico che veramente vale la pena di visitare, e del soggiorno in questa Masseria dove ho avuto il piacere di conoscere la proprietaria che mi ha parlato, anche se brevemente, di Napoli e dei napoletani, della loro filosofia di vita e del loro rapporto con la morte e mi ha invitato a tornare ed approfondire ancora di più questa conoscenza.

Catia e le ragazze a Cuma
Il viaggio
Siamo partite da Savignano sul Rubicone, il paese dove abbiamo la sede e dove operiamo come associazione, 9 donne, 1 bambina di 2 mesi ed il compagno di una delle ragazze.
Nell’aria c’era fermento, aspettativa, ansia, curiosità, un pò di tutto insomma e ci siamo quindi messe in viaggio, ben equipaggiate con tutto l’occorrente per questa nostra nuova esperienza.
Il viaggio è stato fluido e piacevole e siamo arrivate all’ora prevista; ci siamo complimentate per la bellezza con cui ci siamo mosse e poi siamo uscite per cenare e, dato che volevamo apprezzare la pizza Napoletana, siamo andate proprio al top, Pizzeria Boccuccia di Rosa (devo dire che mi è piaciuta parecchio!), abbiamo brindato a noi e goduto di quei momenti… poi tutte a letto, visto che la giornata del giorno dopo si presentava bella piena.
Abbiamo dormito in 4 per ogni appartamento e la Famiglia logicamente a parte. Mia figlia Lucrezia è venuta con me ed abbiamo condiviso l’appartamento con altre 2 Donne del Cerchio, Valeria e Veronica. La preparazione alla notte è stata allegra e piena di comunione!
Non ero preparata alla bellezza del panorama che dalla Masseria si stendeva sotto al mio sguardo la mattina del risveglio: il golfo di Napoli era praticamente davanti ai miei occhi ed in lontananza il Vesuvio. Il cielo era azzurro ed il sole illuminava tutto il verde che abbracciava la Masseria… Uno spettacolo… Ho respirato a pieni polmoni ed ero felice, mi sentivo bene ed ero emozionata per quello che la giornata mi avrebbe regalato.
Fatta colazione e raccolto il materiale che ci sarebbe servito, partenza per la località di Cuma!
Siamo arrivate in breve tempo poichè la Masseria dista veramente poco dal sito archeologico ed è in una posizione veramente strategica. Scendendo dalla macchina, mentre ci apprestavamo, con il nostro materiale, ad entrare nel sito, ecco che salta fuori il primo inghippo: la donna che fa la custode non ci può far entrare con il nostro materiale perchè dice qui non si fanno pic nic… Infatti non avevamo pensato di fare un pic nic ma la rappresentazione di una iniziazione, come quelle che le Donne nei tempi antichi facevano per iniziare ai misteri femminili. Premetto che avevo chiesto il permesso alla sovrintendenza di Napoli per svolgere l’attività all’interno dell’Antro della Sibilla, e mi era stato detto che purtroppo il sito è stato chiuso a causa di infiltrazioni e di cedimenti ed era quindi in via di sistemazione, ma che comunque avrei potuto tranquillamente entrare e fare ciò che avevo loro comunicato. Sta di fatto che la custode non ne sapeva nulla per cui non si prendeva nessuna responsabilità e a nulla sono servite le mie spiegazioni. Allora la creatività, che tutte le donne hanno, mi ha fatto decidere di lasciarmi fluire al volere di ciò che doveva avvenire, senza irrigidirmi su quello che avevo precedentemente preparato, e così siamo entrate con quello che potevamo portare con noi.

Antro della Sibilla
E siamo entrate… l’aria profumava, il sole ci scaldava ed io mi guardavo intorno pensando da quanti anni, secoli, millenni quelle rovine erano lì, a quante cose potevano dar voce, a quante vite erano vissute, passate, finite… Pensavo alle donne che avevano camminato prima di me su quei sentieri, chi erano, quali sono stati i loro sogni o i loro desideri, e respiravo quell’aria così profumata che mi entrava nei polmoni e mi faceva sentire bene…
Per prima cosa ci siamo fermate davanti all’antro che chiamano della Sibilla, anche se è nato come passaggio militare, e ne abbiamo avvertito da subito l’atmosfera magica. Su una parete lì accanto c’era un calendario lunare, segno che la costruzione del calendario è avvenuta attraverso la conoscenza del ciclo delle donne e delle fasi lunari.
Tutte insieme abbiamo camminato gustandoci il momento senza nessuna aspettativa, godendo della nostra reciproca compagnia. Ci siamo incamminate verso il tempio di Apollo, il Dio di cui le Sibille erano gli oracoli, e, sentendo l’energia di quel tempio di cui rimangono le fondamenta, ho guardato la bellezza che ci avvolgeva, ho guardato mia figlia così giovane e bella, ho guardato le ragazze una per una e mi sono detta che essere tutte insieme alla riscoperta della storia di queste donne che tanto tempo fa hanno vissuto, è qualcosa di veramente speciale!
Poco lontano c’era il Tempio di Diana e la spiegazione dell’ubicazione del Tempio, che ci ha fatto capire quanto veramente i costruttori conoscessero la Luna e la sua energia.

Figura di Dea nella pietra
Era una magnifica giornata di sole ed abbiamo continuato la nostra visita nell’attesa che qualcosa succedesse, che questa magnifica sensazione si esprimesse attraverso un simbolo, un oggetto un qualcosa che mi dicesse che eravamo nel posto giusto e… accadde… Un resto di pietra, che sembrava far parte di una colonna, o qualcosa di simile ad una colonna, presentava un’immagine che ho subito fotografato e… non ci potevo credere, aveva le sembianze di una donna con sopra la testa un copricapo, retto dalle braccia che, alzate, mettevano in mostra un grembo e un serpente sotto al grembo. Ho scattato diverse foto (ne vedete una qui accanto) in cui si vede, ancora più chiaramente, la figura femminile riprodotta sulla pietra.
Il Sentiero della Dea ha preso vita… Ogni angolo diventava qualcosa di più, per ogni donna c’era il proprio luogo nel Grembo della Terra, ogni donna ha ricevuto la propria Iniziazione ed il proprio nome di Medicina.
Pamela, Daniela, Valeria, Lucrezia, Dania, Veronica, Manuela, Cristiana… Alla fine del Sentiero tutte hanno ricevuto ciò che servirà loro per portare armonia nelle loro vite!
Il Tempio di Giove, che rappresenta l’istituzione, è il punto più alto del sito come a rappresentare l’Olimpo. Siamo discese e siamo tornate all’altezza della grotta della Sibilla dove ogni Donna è stata iniziata al suo nome di Medicina. Ognuna di loro sa bene, da adesso in poi, il significato del proprio compito e si prende la responsabilità di comprenderlo ed esprimerlo nel suo Cerchio.
Sono uscita dal sito piena di gioia, è stato bellissimo ed emozionante…
Abbiamo poi banchettato per festeggiare ciò che abbiamo ricevuto, ciò che la bellezza di questa esperienza ci ha donato… e banchetto sia!
Pozzuoli, bellissima località sul golfo, un bel locale dove banchettare, una buonissima cena… Mi sono festeggiata, ed ho festeggiato… Ho guardato mia figlia e ringraziato che mi abbia scelto come Madre… Ho guardato le ragazze e ho ringraziato per aver condiviso con me tutto questo… Ho ringraziato per la bellezza che vedo in loro, sono donne forti… Donne che hanno il coraggio di osare, di mettersi in gioco, di risvegliare l’energia meravigliosa e sensuale che c’è in loro, nei loro cuori… Ognuna di loro con le proprie difficoltà e paure si è data, si è donata, ed è stato meraviglioso osservarle e guidarle in questa bellissima ed unica esperienza!
La mattina il sole ci ha risvegliato e la giornata che ne è seguita è stata ancora più bella e calda della precedente…
E’ giorno di cerimonie… I nomi che la Sibilla ha dato alle ragazze… Ognuna ha ricevuto il suo…
Per prima cosa la Cerimonia per il nome di Medicina.
Seconda Cerimonia per Lucrezia che è entrata a far parte del Ciclo della Luna Rossa… Il Cerchio della Sorellanza!
Terza Cerimonia per Manuela, La Donna Cron, colei che ha chiuso il suo Ciclo di sangue ed ha iniziato il periodo della saggezza, dove la donna mette a disposizione, delle altre donne più giovani, ciò che la vita, attraverso le esperienze fatte, le ha insegnato.
Ogni donna aveva con se un dono da dare alle due donne che del cerchio rappresentano il punto di congiunzione.
Mentre eseguivo tutte le cerimonie tanti sono stati gli insegnamenti ricevuti e ringrazio la Matrice che mi ha generato e che mi dà la forza e il coraggio di portare avanti ciò che sento nel mio cuore!
La bellezza e l’amore erano tutt’intorno a noi e ci hanno avvolto con il calore del sole, con il profumo dei fiori, con il colore delle piante e dell’erba, con il cielo azzurro e il ronzio delle api… Nel cielo azzurro Falchi volteggiavano, erano il messaggio che la Dea teneva la sua mano su tutte: gli sciamani credono, ancora oggi, che l’arrivo di un falco mentre si fa una Cerimonia sia di grande auspicio e noi abbiamo ringraziato per questo grande dono…
Ho ringraziato commossa per tutto e ho capito che questo è quello che voglio e che devo fare…
Il Sentiero della Dea è per quelle donne che hanno deciso di vivere la loro vita in bellezza, che hanno deciso di camminare le loro parole, che porteranno le parole d’amore della Dea in ogni cuore, consapevoli che tutto nasce dal femminile inseminato dal maschile. Donne che amano i loro compagni e ne sono amate e riconosciute, perchè per prime si riconoscono. E’ un cammino d’amore, un cammino del Cuore!
Il ritorno è stato sereno ed armonioso, mia figlia aveva uno sguardo diverso, ha uno sguardo diverso ed io so che lei ora è consapevole di far parte del mondo femminile e della bellezza che c’è nel riconoscersi in tale mondo, che non esclude affatto quello maschile anzi ne è complice e compagna.
Quando si parla di Dea non s’intende un’entità di chissà quale genere, si parla dell’energia femminile insita in ogni donna perchè noi siamo delle Dee.
Grazie a tutte, grazie a tutte le donne che con noi avranno il coraggio di correre il rischio… il rischio di trovare la loro Armonia!
Infine vi invito a dare un occhiata al sito www.luoghimisteriosi.it in cui si parla di Santarcangelo, e più precisamente degli Ipogei de Santarcangelo, dove si può notare una somiglianza non indifferente, per quanto riguarda il Culto della Madre, tra questi e il sito archeologico di Cuma. Gli ipogei rappresentano infatti una città sotto la città e Santarcangelo sorge sul Monte Giove che è di forma rotonda e che assomiglia, proprio per questo, al Ventre della Madre.
– Catia –