Il Ciclo della Luna Rossa: Catia

Tutto è nato da un bisogno mio di toccare con mano l’universo femminile attraverso il lavoro con le donne.
Ho sempre letto tanto e di tutto, e le storie che mi affascinavano di più erano quelle Fantasy.
Il primo libro di questo genere lo lessi a 13 anni e parlo del libro scritto da Terry Brooks La spada di Shannara: parla di un gruppo di persone alla Ricerca di un oggetto particolare che possa aiutare il popolo in un momento di terribile crisi.
Ero affascinata dalla bellezza del racconto che mi trasportava dentro al libro e mi faceva vivere ciò che vivevano i protagonisti, dalla lotta alla paura, dal coraggio alla disperazione, dalla sconfitta alla vittoria, in un susseguirsi di colpi di scena!
Più libri di questo tipo leggevo e più si faceva strada in me l’idea che la ricerca che i protagonisti del racconto vivevano era legata ad una ricerca dentro se stessi, alla stessa ricerca che ognuno di noi, consapevolmente o inconsapevolmente, fa nella sua vita.

Mi sono chiesta tante volte che cosa significasse nascere donna, quale era lo scopo di una donna. Gli insegnamenti ricevuti sono sempre stati per me molto limitanti, se chiedevo il perchè di qualche cosa mi veniva risposto che le cose erano così e basta, che non c’era un perchè o un motivo; nei libri trovavo invece il senso di tante cose, e mi sono sempre più appassionata ai racconti delle donne che hanno fatto la storia e di cui nessuno parla se non riferito ad un uomo.
Vorrei citarne alcune, le più famose ma anche poco conosciute, perchè, in fondo, a chi interessa la storia di queste meravigliose o terribili donne?
Da Cleopatra a Cassandra, da Elena a Penelope, da Melisenda di Gerusalemme a Irene di Bisanzio, da Isabella di Castiglia a Lucrezia Borgia, da Anna Bolena a Caterina De Medici, da Maria Tudor ad Elisabetta Tudor, da Anna d’Austria a Caterina di Russia, da Maria Antonietta d’Asburgo-Lorena a Mata Hari… potrei andare avanti ancora e nominarne tante altre, ma quante di noi sanno di queste donne, quante di noi conoscono la vita di queste donne, i loro sogni, le loro paure, il loro potere, il loro dolore, la loro sofferenza…
Ho letto veramente tante storie di donne e ad un certo punto mi sono chiesta se il mio percorso personale di ricerca, apprendimento continuo, potesse essere messo a servizio delle donne, come strumento di Richiamo a se stesse, a noi stesse.

A questo punto nasce l’idea dei seminari il Ciclo della Luna Rossa. Un Cerchio fatto di Donne per le Donne, un Cerchio di Donne che riscoprono il loro femminile per conoscere sempre di più se stesse e, attraverso questo, camminare a fianco dei compagni con una nuova consapevolezza e gioia. Un lavoro tutto al femminile, un lavoro che fa emergere la parte più antica e nascosta di noi, che fa emergere tutta la forza dell’amore che abbiamo nel cuore, tutta la dolcezza di cui siamo capaci, tutta la bellezza del nostro cammino.
Ho scelto il modo antico con cui le donne si approcciavano alla conoscenza, quello sciamanico. Cosa vuol dire “sciamanico”? Vuol dire usare le proprie potenzialità per accedere ad una consapevolezza maggiore dell’uomo come essere divino, come micro nel macro, ed avere la capacità interiore di sentire tutto ciò che ci circonda pieno di vita e connettersi con l’energia che permea tutto ciò che ci circonda, che essa sia visibile oppure no; a questo proposito un esempio calzante è la storia degli americani ma quelli veri, i nativi, chiamati pellerossa. Tanto ho studiato sui loro usi e costumi ed ho partecipato a cerimonie che riprendevano i loro insegnamenti fra i quali La Capanna Sudatoria.

A questo proposito vorrei condividere l’ultima esperienza di capanna che ha chiuso Il Cerchio della Luna Rossa. In una giornata fresca ma soleggiata tutte noi del seminario ci siamo dirette a Tredozio dove abbiamo tenuto una Capanna Sudatoria; Lorenzo è il Capo Danza, colui che guida l’esperienza, Giacomo il Capo Fuoco, colui che scalda le pietre. Abbiamo preparato tutti insieme la cerimonia della capanna e poi una ad una siamo entrate, ed è stato bellissimo, sembrava di tornare nell’utero della Madre!
E’ una cerimonia di purificazione e di ringraziamento, dove le persone si rivolgono, ognuna a modo suo, a quello che ognuno di noi definisce Divino, non ci sono giudizi nè orgoglio, ma solo il piacere di ringraziare per ciò che si ha ricevuto in profonda comunione con la parte più profonda di se stessi. Ho sentito un grande senso di unità e gratitudine, un piacere immenso di condividere questa esperienza con tutte le donne che vi hanno partecipato e con i due uomini che con noi hanno onorato questa nostra giornata di ringraziamento alla Terra che continuamente ci nutre e ci sostiene, a questa Madre Natura che ci dona continuamente ogni suo frutto.
Grazie semplicemente!

– Catia –