Il Solstizio d’Inverno e le festività natalizie nell’antichità
Il Solstizio d’Inverno, così come le altre stagioni, è ricco di credenze e rituali che gli antichi compivano per accogliere la stagione invernale che sta per arrivare.
Ne citiamo alcuni.
Festa di Yule
Il sole veniva considerato dai popoli antichi come un dio che, nel giorno più corto dell’anno, fosse in lotta contro le forze dell’oscurità. Nelle Terre del Nord veniva quindi celebrata la Festa di Yule, la festa del fuoco, in cui la gente si mascherava con corna di cervo, pelli di daino e teste di cavallo danzando alla luce del fuoco. Si cercava così di portare luce e illuminare l’oscurità per aiutare il sole nella sua lotta.
Festa di Frdblod
In questa festa, dedicata dai norreni a Freyr (Signore) dio della bellezza e della fecondità, si ricorda il sacrificio del sangue in cui i guerrieri uccidevano i loro cavalli spruzzando il sangue sul pavimento e sulle teste dei partecipanti. Durante la festa di Frdblod una coppa di sangue veniva passata di mano in mano e dopo che tutti ne avevano bevuto, si iniziava il grande banchetto.
Sacrifici del sangue si trovano anche nella caccia dello scricciolo, rituale pan-celtico irlandese nel giorno di Santo Stefano in cui l’uccisione dello scricciolo si credeva avrebbe portato salute e fortuna agli abitanti del villaggio. E ancora nell’hoodeing in cui una testa di cavallo di legno (o un teschio) con un mantello viene condotta per le strade del villaggio da un domatore che la tiene per le briglie.
Il ceppo di Yule
Un grosso tronco (Yul log) preparato alla vigilia della festa con un cerimoniale e decorato con nastri e piante, che veniva portato in casa il giorno di Natale e veniva lasciato bruciare durante tutte le 12 notti di festa. Fino all’Epifania quindi il ceppo proteggeva la casa dalle forze maligne. Le ceneri venivano poi usate come fertilizzante e sparse sui campi.
Ad oggi per rievocare questa tradizione è possibile decorare un tronchetto con candele, sempreverdi e nastri e trasformarlo in un centro tavola. Pensiamo poi al tradizionale dolce “Tronchetto di Natale” anch’esso ricorda il ceppo di Yule.
Santa Lucia
Nei paesi nordici come Svezia e Norvegia il Solstizio si festeggiava il 13 Dicembre, il giorno di Santa Lucia, messaggera di luce. Si diceva che la vigilia di quel giorno si potesse vedere Lucia volare sui campi ricoperti di neve con una corona di luce sopra i capelli: in suo onore, le figlie più grandi della famiglia si alzavano prima dell’alba, vestite di bianco e coronate con rami di biancospino o d’edera e delle candele accese.
Cantando portavano, aiutate dai bambini più piccoli, la colazione agli adulti della casa. Ancora oggi in alcune regioni d’Italia (ad esempio nel Bergamasco e nella Brianza) si dice che Santa Lucia passi nella notte tra il 12 e il 13 dicembre a cavallo del suo asino per portare regali ai bambini.
I Saturnalia
I Saturnali erano le feste dell’antica Roma dedicate a Saturno, il dio che aveva governato durante l’età dell’oro. Durante le feste venivano invertiti i ruoli: gli schiavi diventavano padroni, veniva eletto tra gli schiavi un re delle cerimonie e ogni sera si banchettava camuffati con maschere e travestimenti.
Le feste, che all’inizio duravano un solo giorno, iniziavano il 17 dicembre e finivano dopo 7 giorni.
Il Natale
Il giorno della nascita di Gesù fu fissato dall’imperatore Costantino nel giorno del 25 dicembre 330 d.C. poco dopo la sua conversione al Cristianesimo, a suggellare la festa per il Sol Invictus che si celebrava a Roma in epoca imperiale.
Il primo imperatore a dedicare la festa al Natale del Dio Sole fu però Aureliano, che consacrò il tempio del Sol Invictus il 25 dicembre 274 d.C. in una festa chiamata Dies Natalis Solis Invicti, “Giorno di nascita del Sole Invitto”, facendo del dio-sole la principale divinità del suo impero ed indossando egli stesso una corona a raggi. La festa s’innestava, concludendola, sulla festa romana più antica, i Saturnali.
La festa del dio Sole era rivolta al dio supremo che crea e governa il mondo e in essa confluì anche il culto di Mitra figlio del Sole e Sole egli stesso.
Anche noi festeggeremo il solstizio d’inverno attraverso la celebrazione del ciclo femminile e lunare. Per saperne di più partecipa al seminario Io Donna ciclica di dicembre. Ti aspettiamo!