La Danza dell'Amore, serata con Uva Grisa

A Pesca di Cultura – La Danza dell’Amore

Mercoledì 4 Agosto 2021 per la rassegna A Pesca di Cultura, avremo nostri ospiti il gruppo Uva Grisa per una serata in cui protagonista sarà “La Danza dell’Amore”.

Tutte le relazioni sono una danza perché esprimono il movimento della vita, ognuno danza così la propria relazione con l’altro e danzando si muove nelle sue emozioni e nei suoi pensieri. La danza esprime amore per la vita, la danza è la vita stessa che crea attraverso l’amore tutte le cose.

Nei campi si ballava dopo aver fatto la vendemmia, dopo aver tagliato il grano, si ballava per festeggiare ogni evento ed ogni ricorrenza, pensiamo al “Liscio” e non solo, a tutti quei balli come la quadriglia, il saltarello o la tarantella.

I ballerini di Uva Grisa ci porteranno le danze dell’Amore, che non è solo quello di coppia, ma le danze dell’Amore della Vita.

 

Uva Grisa

Uva Grisa

Foto Andrea Samaritani – Meridiana Immagini

L’Uva Grisa (l’uva aspra) nasce a Bellaria Igea Marina (RN) nel 1981, come esperienza artistica, d’aggregazione e di ricerca permanente intorno alla cultura tradizionale in Romagna. Si è costituita come gruppo di “radicamento”, legata ai valori della Comunità e del territorio, con l’intento di riscoprire alcuni contenuti sociali ed estetici della propria cultura di appartenenza. Per questo ha svolto diverse indagini sui vissuti popolari, le storie di vita, privilegiando le narrazioni orali, le forme espressive dell’antica cultura popolare, i luoghi della socialità.  Particolare attenzione è stata data al repertorio dei canti contadini (canti rituali, narrativi, ecc.) e a quello urbano dei canti d’osteria, raccolto direttamente dagli anziani cantori. La rielaborazione dei materiali reperiti ha dato luogo, via via, a manifestazioni musicali anche a carattere teatrale, concerti, feste da ballo, interventi di strada.

Il Gruppo ha costruito la sua matrice musicale sui modi scoperti e acquisiti andando nelle osterie, e soprattutto nelle case a cantare la Pasquella, il canto rituale di questua dell’Epifania. Per questo da sempre privilegia le situazioni di  strada a contatto ravvicinato con la gente.

L’Uva Grisa ama anche suonare per far ballare. Grazie al suo violinista “storico” Mario Venturelli, ha ripreso ad eseguire il vecchio repertorio di sala, valzer, polke, mazurche, ecc., composto tra la fine dell’Ottocento  e i primi decenni del secolo scorso da autori locali rimasti in molti casi sconosciuti.

Dai primi anni ‘90, grazie alle ricerche etnomusicali e coreutiche condotte in tutta la Romagna da Pino Gala e Gualtiero Gori, ed anche ai contributi di Roberto Bucci, Alberto Montanari, Mauro Platani,  per l’area faentina, il gruppo ha esteso la propria attività alla pratica e alla didattica di balli etnici rimasti in funzione nelle aree rurali fino agli anni Cinquanta del Novecento. Propone, inoltre, laboratori di musica d’inseme sui repertori di canto e di musica da ballo della tradizione locale, scaturiti dal proprio lavoro di ricerca etnomusicale sul territorio.

Nel nuovo millennio, l’Uva Grisa, ha riservato una costante attenzione alla creazione di occasioni di dialogo, confronto fra le diverse culture, in un ottica di solidarietà umana e prevenzione del disagio socio-culturale in una società in continua trasformazione.